Poiché non c'è epoca che non sia stata toccata da epidemie, non esiste periodo che non ne mostri le tracce nella letteratura e nelle altre forme espressive. Solo dal Romanticismo in poi però la concezione e il racconto della malattia assumono una dimensione metaforica. Il corso propone un itinerario alla ricerca delle interpretazioni del contagio nella cultura e nella società, dall'Iliade alla narrativa contemporanea, con l'intenzione di approfondire le varianti di un tema ricorrente di lunga durata.
Seminario n. 1
Le costanti
Il contagio nella cultura, nella letteratura e nell’arte occidentale, a partire da Iliade, per proseguire con Tucidide, Lucrezio, il Medioevo, Boccaccio, per proseguire con gli studi naturalistici di età rinascimentale.
Una carrellata di immagini che oscillano tra indagine naturalistica e trascendenza, sempre con un occhio rivolto all’attualità.
Seminario n. 2
Le varianti metaforiche
Il contagio come metafora della condizione umana.
L’indagine prosegue da Edipo Re, poi Edgar Allan Poe e la peste di Milano rappresentata ne I promessi sposi manzoniani. La peste come occasione di verità e di libertà, rivelatrice della vera essenza degli uomini. E ancora: Thomas Mann-Benjamin Britten (La morte a Venezia), Walter Siti e Curzio Malaparte.
Un tracciato che spazia fra letteratura, arti figurative, musica e cinema.
Corso disponibile in asincrono, con lezioni registrate e testi disponibili.
Valido come aggiornamento per i docenti.